PATROCINATORE PRINCIPALE
SIAAIC rinnova il patrocinio alla III° edizione di AT&T
La storia dell’aIlergologia e immunologia clinica in Italia ha inizio nei primi anni del ‘900 grazie agli studi sulle allergie, compiuti da Cesare Frugoni, Giuseppe Sanarelli ed Amilcare Zironi. Questi studi destarono subito l’interesse del mondo scientifico e portarono alla nascita, qualche anno più tardi ed esattamente nel 1935, della prima rivista europea di allergologia: “I Quaderni dell’Allergia”. La fondazione della rivista, ad opera dei Proff. Sangiorgi e Maggioni, segnò un momento importante nella storia dell’allergologia italiana. Furono, infatti, le discussioni maturate attorno all’attività della rivista a suggerire ad alcuni allergologi italiani, la fondazione dell’Associazione Italiana per lo studio dell’Allergia prima, e la Società Italiana di Allergologia nel 1953. La Società, crocevia per gli studi degli allergologi e dei cultori delle più diverse branche delle scienze biologiche e cliniche, si proponeva di organizzare, con periodicità biennale, i Congressi Nazionali a partire da quello del 1954, e di stimolare e favorire la partecipazione italiana a quelli internazionali. Intanto, la scoperta che i meccanismi immunologici avevano un ruolo in alcune patologie, metteva in stretta correlazione l’Allergologia e l’immunologia, e quindi riportava all’ordine del giorno la discussione sulla modifica estensiva della denominazione. La proposta di modifica, presentata ufficialmente dal Prof. U. Serafini durante un’Assemblea Straordinaria dei Soci del 1969, si basava sulla convinzione che solo un’estensione della denominazione avrebbe favorito la collaborazione fra l’Allergologia e l’Immunologia permettendo un sostanziale progresso delle rispettive conoscenze. Questa volta la mozione fu accolta a larga maggioranza: nacque così la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica.
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SIAAIC sempre un passo avanti nella ricerca
“In parallelo alla compilazione dei questionari, i ragazzi vengono coinvolti in incontri con gli allergologi per conoscere l’asma, capirne i possibili sintomi, imparare quali sono i rischi, informarsi sulle terapie possibili e come seguirle correttamente – interviene il Prof. Giorgio Walter Canonica, past president SIAAIC – Educare i giovanissimi è importante per più di un motivo: è fondamentale per chi ha già una diagnosi, perché può migliorare la gestione della malattia e, facendola conoscere anche agli amici, aiutare a viverla con maggiore serenità e senza sentirsi diversi dagli altri grazie alla maggior comprensione da parte dei propri pari; è indispensabile per chi non sa ancora di essere malato, ma può farsi domande su sintomi a cui altrimenti non avrebbe dato peso per avviare un percorso diagnostico adeguato; è utile per chi non ha l’asma ma ha amici che soffrono della patologia, per comprendere meglio le loro difficoltà e aiutarli a vivere più serenamente in mezzo al gruppo. Purtroppo i dati raccolti evidenziano una sottostima e soprattutto una sotto-diagnosi dell’asma: tutto questo è allarmante, perché un asma non diagnosticato e non curato in maniera corretta può evolvere verso forme gravi, più difficili da trattare. Individuare i primi segni della malattia è perciò essenziale, e potremo farlo sempre meglio se i giovani stessi saranno sempre più informati sull’asma”.